L’adolescenza è un periodo caratterizzato da profonde trasformazioni fisiche, emotive e sociali ed in questa fase, la ricerca di un’identità personale, il confronto con gli altri e le aspettative della società possono provocare un forte senso di inadeguatezza.
È molto comune sentirsi giudicatə e temere di non essere all’altezza degli standard imposti dal contesto familiare, scolastico o sociale.
La famiglia
La ricerca (consapevole o meno) di approvazione da parte dei genitori può avere un impatto significativo sul benessere emotivo e psicologico dell’individuo, specialmente durante la crescita. Questo desiderio di ottenere approvazione si radica nella naturale necessità di essere riconosciuti e accettati da figure importanti come i genitori, che svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’autostima e nell’affermazione del proprio valore. Si genera così una spirale in cui ogni azione, sia positiva che negativa, avvicina o allontana dall’idea di apprezzabilità, da cui dipende la realizzazione personale. Questa spirale può essere positiva: al successo corrisponde il riconoscimento delle competenze e questo alimenta la fiducia in sé, l’autostima cresce, l’impegno diventa sempre maggiore, contribuendo al raggiungimento di risultati positivi. Cosa accade se invece si entra in una spirale negativa? Se ogni errore viene vissuto come una sconfitta o come un segno di incompetenza, questa percezione può minare la fiducia in sé ed ogni nuovo tentativo che non risponde alle aspettative può essere visto come una conferma della propria incapacità. In questo caso l’errore diventa un freno alla motivazione, nonché motivo di ansia, stress e frustrazione di non essere “mai abbastanza”, nonostante gli sforzi.
Riconoscere questa dinamica è essenziale affinché l’adolescente impari a considerare il valore personale come sganciato dal giudizio esterno e a coltivare una consapevolezza di sé basata su ciò che è, piuttosto che su ciò che si fa per soddisfare gli altri.
La scuola
La pressione legata a verifiche, esami e rendimento può essere particolarmente pesante, soprattutto durante i periodi cruciali dell’anno scolastico. Questa forma di stress può derivare da diversi fattori, ma uno dei più significativi è spesso rappresentato dal timore del fallimento: la paura di non ottenere buoni voti o di non raggiungere le aspettative degli insegnanti, dei genitori o di sé stessi può far crescere un senso di inadeguatezza e ansia, influenzando negativamente il benessere psicologico dello studente.
A questa pressione a volte si aggiunge la competizione con le compagne o i compagni di classe; in molti casi accade che gli studenti sentono come se il loro valore venisse misurato esclusivamente attraverso il rendimento accademico, pertanto ottenere un buon voto rischia di rappresentare l’unico modo per affermarsi e non sentirsi, al contrario, emarginato o inferiore.
L’effetto di tutte queste pressioni insieme può influire sul benessere mentale e fisico dell’individuo, portando a stress, difficoltà di concentrazione, ansia. Riconoscere queste dinamiche è fondamentale affinché l’adolescente trovi un equilibrio che gli/le permetta di affrontare la scuola con serenità e senza sentirsi sopraffatto/a dalle aspettative.
I cambiamenti fisici
La pubertà rappresenta una fase di trasformazione, in cui il corpo subisce cambiamenti significativi che segnano il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Questi cambiamenti fisici, sebbene siano naturali, possono essere motivo di grande disagio per molti adolescenti. Lo sviluppo dei tratti sessuali secondari, la crescita dei peli, il cambiamento del tono della voce, l’aumento delle dimensioni del corpo possono risultare difficili da accettare e integrare, creando un senso di inadeguatezza.
Durante la pubertà, l’adolescente è particolarmente sensibile alla percezione del suo corpo: ogni piccolo cambiamento fisico viene scrutato, analizzato e spesso criticato, anche in relazione all’altro. La comparazione con i coetanei è infatti molto frequente: se il proprio corpo non si sviluppa nello stesso modo o nello stesso tempo rispetto degli altri, l’adolescente può sperimentare la sensazione di differenza, che può alimentare l’insicurezza.
Spesso anche le immagini di perfezione, che spesso caratterizzano le piattaforme social, le pubblicità e i film, creando standard estetici davvero difficili da raggiungere, rischiano di contribuire all’emersione del senso di insoddisfazione ed inadeguatezza.
Inoltre, il processo di identificazione che avviene in questo periodo, in cui gli adolescenti si trovano a voler definire il loro posto nel mondo, è strettamente legato alla loro immagine corporea. Un corpo che non corrisponde ai modelli sociali può portare a sentimenti di inadeguatezza, di rifiuto di sé; allo stesso modo, il timore di essere giudicati o esclusi può spingere gli adolescenti a nascondere i propri cambiamenti fisici o ad adottare comportamenti che cercano di adattarsi a ciò che viene percepito come “normale” o desiderabile.
Come affrontare le insicurezze?
Come è possibile gestire tutto questo e riuscire a strutturare la propria personalità? E in che modo le figure adulte possono essere d’aiuto?
È fondamentale per l’adolescente imparare ad ascoltarsi, comprendersi e anche perdonarsi, sapendo che non sempre è necessario affrontare tutto da solə.
Un dialogo aperto con una figura di riferimento può dare modo all’adolescente di esprimere dubbi e ansie e la consapevolezza di trovare ascolto ed accoglienza, incoraggiamento e sostegno può aiutare nel costruire fiducia in sé stessi, permettendo una visione più lucida delle proprie capacità e potenzialità.
Per approfondire l’argomento:
- Aleni Sestito, L. (a cura di). (2003). Processi di formazione dell’identità in adolescenza. Franco Angeli.
- Cospes. (1996). L’età incompiuta. Ricerca sulla formazione dell’identità negli adolescenti italiani. LAS.
- Erikson, E. H. (1968). Identity: Youth and Crisis. W. W. Norton & Company.
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